Onde Urto Radiali

Onde Urto Radiali

Una valida alternativa alla chirurgia, efficace e sicura per molte patologie dell'apparato muscolo-scheletrico.

Hai un dolore che non riesce a passare?

La terapia con le onde urto radiali utilizza l’azione di onde acustiche in grado di generare una forza meccanica diretta con una duplice azione: 

  • stimolare i processi di riparazione dei tessuti ossei
  • creare un benefico effetto antinfiammatorio e antidolorifico.

I vantaggi di questa applicazione sono legati alla possibilità di concentrare l’energia in zone limitate senza dispersioni apprezzabili e questo permette: 

  • un incremento del microcircolo
  • un miglioramento del drenaggio linfatico
  • una riduzione dei fenomeni di flogosi
  • una riduzione dell’edema (cioè del gonfiore)
  • un aumento della soglia dolorifica.

In casi opportunamente selezionati, le onde urto radiali si dimostrano essere anche un’alternativa all’intervento chirurgico.

Perchè scegliere la terapia con le onde d’urto?

Veloce ed efficace

Ben tollerata, non invasiva, ripetibile e di grande efficacia clinica, la terapia con le onde d’urto, solitamente, viene effettuata in 5 sedute.

Niente farmaci

La terapia con le onde d’urto permette di evitare l’utilizzo di farmaci antinfiammatori, antalgici e cortisonici.

Riduzione degli interventi chirurgici

Gli ottimi risultati di questa terapia contribuiscono alla riduzione del ricorso al trattamento chirurgico.

onde urto radiali
Le onde d’urto sono state impiegate in campo medico a partire dal 1980 nel trattamento delle patologie litiasiche delle vie urinarie (disgregazione dei calcoli renali) con l’idea fondamentale di poter, agendo dall’esterno e in modo non invasivo, distruggere le strutture bersaglio presenti all’interno dell’organismo, senza danneggiare i tessuti circostanti. Una revisione della Cochrane Collaboration del 2005 ha concluso che il trattamento ESWT del epicondolite laterale (gomito del tennista) produce benefici piccoli o nulli in termini di riduzione del dolore e miglioramento della funzionalità. A fronte di molte ricerche successive che ne suggeriscono l’efficacia almeno in alcuni trattamenti specifici le prove disponibili sull’efficacia di ESWT sono contraddittorie. Non esistono prove sufficienti sulla durata degli effetti del trattamento dell’ESWT. I criteri di selezione dei pazienti da trattare non sono stati adeguatamente definiti ed i parametri di trattamento ottimali non sono stati stabiliti. Infine, in alcuni studi, l’ESWT risulta non essere più efficace del placebo.

In funzione dei tessuti bersaglio e dell’ambito clinico e delle patologie trattabili o sperimentate.

  • Tendinite del ginocchio, peritendinite rotulea
  • Tendinite achillea
  • Tendinopatie calcifiche e non della spalla (Periartriti)
  • Stiramenti e Contratture muscolari (Sportivi, Colpi di frusta)
  • Calcificazioni muscolari (esiti di lesioni traumatiche, ematomi)
  • Pubalgia
  • Epicondilite ed Epitrocleite (gomito del tennista, gomito del golfista)
  • Fascite plantare (Talloniti o Speroni Calcaneari)
  • Pseudoartrosi (fratture che non guariscono)
  • Ritardi di consolidazione ossea
  • Necrosi ossee
  • Ipertono spastico in esiti di ictus
  • Ipertono spastico in Paralisi Cerebrale Infantile
  • Ipertono nel Parkinson
  • Disfunzione erettile

Linee guida.

Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) nel Regno Unito, ha pubblicato alcune lineeguida per l’utilizzo della ESWT per alcune specifiche indicazioni cliniche dove altre terapie non risultano efficaci:

  • Tendinite calcificata della spalla
  • Fascite plantare refrattaria
  • Tendinopatia achillea refrattaria
  • Epicondilite laterale refrattaria
  • Sindrome del dolore trocanterico